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Sara Colautti

Sara Colautti
Personaggi da circo

Sara è la più giovane illustratrice di questa mostra. Ha un fisico sottile, occhi carichi di meraviglia e una voce da cartone animato. La sua è una vocazione artistica, che, un po’ alla volta, l’ha portata ad avvicinarsi al mondo dell’illustrazione.

Quando hai scoperto l’illustrazione?
In effetti è una scoperta recente. Prima di tutto sono sempre stata
attirata dalle creazioni manuali, poi pensavo che il fumetto fosse il
mio punto d’arrivo. Così, dopo aver finito la Scuola d’Arte di Cordenons, ho voluto frequentare il corso di incisione e illustrazione all’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche di Urbino, e qui è scattato qualcosa, ho scoperto che anche l’illustrazione racconta, anzi, lo fa senza l’aiuto della parte scritta, e questo mi ha affascinata moltissimo.

Da che cosa nasce l’ispirazione per creare una storia?
Nasce senz’altro da una ricerca, e poi si lancia la fantasia. La ricerca è di uno stile, che non è solo fatto di tecnica, ma un modo personale di vedere le cose, sul quale credere, per proseguire il proprio percorso artistico, perché il modo di disegnare si sviluppa, cresce con l’esperienza. Per me è poi importante essere coerente con me stessa.

Durante tutta l’estate c’è una tua immagine che si può vedere in Friuli e
anche nei Paesi confinanti, perché è il simbolo di Folkest 2009.
Sì, è stata scelta un’immagine creata da me per questa importante manifestazione, e ne sono felice, perché è davvero incredibile il fatto che tante persone in tanti luoghi diversi possano vederla e interpretarla in modo differente.

Ma non è un’illustrazione…
No, ma si ricollega alla creazione manuale di cui dicevo prima: è un’immagine che riporta una palla fatta di carte colorate di rosso, con
una parte al centro di colore diverso, che si apre fisicamente, come a molte interpretazioni… non so, un tutto unico fatto di tante culture, i fogli che si aprono a diverse esperienze… l’idea è piaciuta alla commissione che l’ha scelta, tra le tante arrivate a quel concorso.

Il mondo che illustri è onirico e ricorda anche il circo…
Certo, il circo è un mondo che mi attira. Per esempio mi piace moltissimo il Festival internazionale di circo contemporaneo “Brocante” della Val Colvera, nel comune di Frisanco. Lì si danno appuntamento a fine luglio artisti che arrivano da tutta l’Europa: sono invitati e non vengono pagati, vivono insieme dei giorni incredibili, e il pubblico ha davvero un’occasione speciale per incontrarli, in questo scenario di montagna. Io preparo da tre anni il manifesto di questo appuntamento, che ogni anno è dedicato ad un tema diverso. Quello di quest’anno era sugli artisti e le piante. L’anno scorso era dedicato agli animali.

Da qui nasce, per esempio, la tua volpe sul monociclo?
Sì, un monociclo senza pedali, che non si sa dove la porterà. Ecco quello che mi piace dell’illustrazione, che è già un racconto in sé, che ognuno, partendo da una sola immagine, si può immaginare in modo diverso. Le mie sono figure strane, oniriche, alla ricerca del loro essere. Le puoi condurre dove vuoi.

Sei di Spilimbergo e hai scelto di vivere ad Andreis: come mai?
Andreis è un luogo particolare, ha qualcosa di magico, lì si sta bene, ci si conosce tutti. Vivo poi in una casa di quelle costruite su tre piani, con davanti una terrazza per piano. Per passare da una stanza all’altra si deve per forza uscire fuori, come nelle vecchie case friulane di montagna.

Progetti per il futuro?
Naturalmente disegnare e sperimentare. Mi piacerebbe sviluppare il discorso sulla scenografia.

Due note biografiche
Sara Colautti ha venticinque anni, è nata a Spilimbergo e vive ad Andreis.
Dopo il diploma all’Isa di Cordenons, ha conseguito la laurea triennale in
progettazione grafica e comunicazione visiva all’Isia di Urbino. Ha collaborato con la cooperativa “Molino Rosenkranz” per attività di laboratorio, animazione e grafiche manuali, che poi ha proseguito anche da sola in corsi di illustrazione con ragazzi delle scuole medie e superiori. Ha progettato e realizzato scenografie, in un lavoro di gruppo, per lo spettacolo “Godimondo e Fortunato” a Canal di Bovo (Tn). Ha vinto molti concorsi: tra gli ultimi quello 2009 del caseificio di Spilimbergo per l’illustrazione, per il Museo del gioco di Ravenna, Primo premio Folkest (festival di musica folk) Spilimbergo, per la campagna promozionale dell’evento. Nel 2008 menzione speciale per il miglior albo di utilità sociale – Syria Poletti sulle ali delle farfalle; nel 2007 menzione d’onore a Torino comics, dove era già stata selezionata nel 2005.


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