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Glenda Sburelin

Disegni che viaggiano lontano

Si nasconde timida dietro i suoi personaggi

Glenda Sburelin, e la preparazione di una mostra la mette in agitazione, le fa venire la febbre, perché coincide anche con l’inizio di un nuovo anno scolastico per i suoi tre figli. Lei dice che le succede ogni settembre, quando tutto ricomincia, dopo i mesi rilassati dell’estate.

L’avevo già incontrata qualche anno fa, e mi era piaciuta molto la sua capacità di trasformare il disegno e i colori in oggetti dall’uso quotidiano. In casa sua c’era ancora qualche esemplare degli orologi che si divertiva a costruire, con personaggi buffi che sembravano prendere in giro il passare del tempo. Ricordo un’asse di legno antico, dipinta senza toccare la forma che gli anni avevano dato al legno: l’idea di recuperare ciò che giaceva in qualche soffitta e una volta era stato un importante elemento di stabilità di una casa era già di per sé affascinante. Ma i colori e le storie nuove che riusciva a raccontare quel pezzo di legno lo rendeva ancora protagonista del presente, donando una sensazione di gioioso benessere a chi lo guardava.

Ecco, Glenda è anche questo, disegno e colore che richiamano un’idea di casa, di nido creato a sua immagine, un luogo accogliente per lei e la sua famiglia, da sempre molto importante per lei, che nella nascita e nella crescita dei figli ha trovato una vocazione vitale.
Ed è incredibile come alcuni suoi libri siano molto conosciuti in America Latina: ce n’è uno in particolare, “El pirata malapata”, che ha avuto una diffusione di 600 mila copie ed è presente in moltissime biblioteche di quel continente. Glenda ha un pubbico vastissimo a migliaia di chilometri da casa.

Glenda ha sempre disegnato, le piace dare valore ai particolari, costruendo spesso un mondo metafisico attorno agli oggetti, donando loro un significato diverso da quello che appare a prima vista. Anche l’uso dello spazio è interessante, surreale, i suoi personaggi, forse schivi come lei, vivono spesso ai lati delle tavole, volando in un’atmosfera leggera, nascondendosi dietro gli oggetti che li rappresentano. Il linguaggio che crea è immediato, funziona, riesce a giocare soprattutto con i più piccoli sull’impatto emotivo. Glenda lavora su questo, le piace tirar fuori dalle persone un mondo di sensazioni: sorpresa, curiosità, partecipazione, voglia di volarealtrove sono alcune delle cose che le sue opere suggeriscono ad un primo sguardo. E la sua creatività esprime lo stesso desiderio di andare oltre, di provarsi con materiali diversi e tecniche che anche si allontanano dal mondo dell’illustrazione, ma complteano il suo immaginario, coinvolgendo sempre chi ad esse si avvicina.

Glenda Sburelin è nata nel 1972 a Pordenone, dove vive e lavora. Si è diplomata all’Istituto Statale d’Arte di Cordenons (Pn), in grafica pubblicitaria e fotografia. È illustratrice di libri per ragazzi e realizza opere su tela, in ceramica e in cartapesta. Ha frequentato i corsi con i ceramisti Paola Paronetto e Giovanni Cimatti; come illustratrice ha pubblicato una trentina di libri con diverse case editrici italiane tra le quali Edicolors, Fatatrac/Giunti, San Paolo Edizioni, Il GBaby (Periodici San Paolo), Jaca book, Il Grandevetro, Città Nuova, Il Noce e all’estero per la messicana CIDCLI, per le spagnole Claret Kids e Parramon Ediciones. Nel 2007 partecipa alla realizzazione del calendario per la Banca Friuladria; dal 2004 al 2009 firma il manifesto per il Festival internazionale del teatro di figura di San Miniato La luna è azzurra. Ha partecipato a numerose collettive e ottenuto riconoscimenti in diversi concorsi di illustrazione e di pittura, tra i più significativi: Sulle ali delle farfalle (Bordano); Mostra degli illustratori alla Fiera internazionale del libro per ragazzi di Bologna nel 2000, 2008, 2009, 2010 itinerante all’Itabashi Art Museum (Tokio); Otani Memorial Art Museum (Hyogo); Yokkaichi Municipal Museum (Mie); Ishikawa Nanao Art Museum (Ishikawa); Nagashima Museum (Kagoshima); Chosunilbo Museum (Korea Seoul); In Fingers, Extra Space – dpi International Illustration Group Exhibition 2010, Creative Park for Taipei toy Festival, (Taipei) selezione di 12 migliori illustratori della mostra della Fiera del libro di Bologna. Le sue opere sono presenti nella Galleria Perve di Lisbona.

“Ciò che m’intriga investigare e raccontare attraverso l’illustrazione sta nella diversità dell’immaginario interiore. Ognuno di noi percepisce e vive la realtà in modi differenti e lo esprime attraverso il corpo, le abitudini e i gesti nel suo rapportarsi con il mondo. Il gioco surreale delle forme e delle figure è il riflesso incontrollato dell’essere. Indagare su ciò che l’occhio non raggiunge, rende tutto magicamente interpretabile e mi permette di navigare sull’onda imprevedibile dell’immaginazione”
 


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