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Europa inquieta nei nuovi scenari

43ª serie di incontri di cultura storico politica dell'Istituto Regionale Studi Europei del Friuli Venezia Giulia

da giovedì 16 a giovedì 30 novembre 2017

image_preview.jpgAscolta le videointerviste a:

- Roberto Reale 

                        - Zouhir Louassini

                        - STEFANO LAMORGESE

                        - NICO PIRO

PROGRAMMA

Giovedì 16 novembre 2017 ore 15.30-17.30
LA PRESENZA DELLA RELIGIONE ISLAMICA IN EUROPA
QUALE DIALOGO POSSIBILE?

Diritti civili e valori religiosi. I fondamentali su cui unirsi e rispettarsi. Il ruolo delle donne
Zouhir Louassini editorialista di L’Osservatore Romano e giornalista Rai
Introduce e coordina Roberto Reale giornalista, già vicedirettore di RaiNews 24

 

Giovedì 23 novembre 2017 ore 15.30-17.30
LA COSTRUZIONE MEDIATICA DI UN’OPINIONE PUBBLICA
ANTI EUROPA UNITA

Cosa resta degli obiettivi fondanti di unire creazione di ricchezza, coesione sociale e libertà politica?
Stefano Lamorgese giornalista Rai, esperto di multimedialità
Introduce e coordina Roberto Reale

 

Giovedì 30 novembre 2017 ore 15.30-17.30
MIGRANTI ECONOMICI E RIFUGIATI POLITICI
“Aiutiamoli a casa loro”. Ma cosa sta succedendo “a casa loro”?

Nico Piro giornalista, scrittore e blogger italiano, inviato della redazione esteri TG3
Introduce e coordina Roberto Reale

 


LA PARTECIPAZIONE A TUTTI GLI INCONTRI È GRATUITA

È comunque gradita l’iscrizione, facendo pervenire i propri dati alla Segreteria IRSE entro il 28 ottobre
irse@centroculturapordenone.it

GLI STUDENTI UNIVERSITARI E DELLE SCUOLE SUPERIORI che  desiderano un certificato di frequenza devono richiederlo al momento  dell’iscrizione.

Il programma è inserito come Progetto Speciale dell’Irse anche all’interno del calendario dell’anno accademico 2017-2018 dell’Università della Terza Età di Pordenone.

Come consuetudine degli incontri IRSE, ampio spazio è dato al DIBATTITO CON INTERVENTI LIBERI

Europa inquieta
L’Europa contemporanea è inquieta. Sono molti i fantasmi che si aggirano per il continente. Il sogno dell’unità europea, frutto della bruciante consapevolezza del vicolo cieco rappresentato dai nazionalismi maturata dopo le stragi e le lacerazioni delle due guerre mondiali, quel sogno appare oggi sbiadito. Non si è perso ma non suscita entusiasmo. Non è scomparso perché ci sono concrete speranze affidate all’orizzonte cosmopolita che sembra prender corpo nelle generazioni
più giovani. Intanto però le fasce d’età anziane o di mezzo paiono invece disamorate. La crisi  economica, la perdita di identità e l’impoverimento delle classi medie hanno determinato dei  contraccolpi inevitabili. L’UE è stata vissuta come uno strumento operativo della globalizzazione, una macchina tecnocratica al servizio della grande finanza, dei mercati, a danno del potere d’acquisto delle famiglie, del lavoro. Sono processi e tensioni presenti ovunque nella parte più ricca del pianeta che si sente pure minacciata da altre novità: in primo luogo dalla pressione demografica e migratoria proveniente da Asia, Africa, America Latina. Le organizzazioni politiche tradizionali paiono incapaci di dare risposte a questo intreccio di questioni. In tutto il mondo,  l’ultimo caso è quello della Repubblica Ceca, si impongono in politica personaggi che hanno avuto fortuna negli affari, che propongono di gestire la vita pubblica del proprio paese come  un’azienda. C’è poi il terrorismo islamico fondamentalista che ha calamitato e sfruttato l’attenzione dei media coi suoi attacchi che hanno generato ovunque panico mettendo in  contrapposizione sicurezza e libertà civili. In verità, anche in questo campo, la risposta più  incoraggiante è venuta dai giovani che hanno dimostrato un po’ ovunque di non essere disponibili
a rinunciare al loro futuro a causa delle gesta di isolati fanatici. È questo il contesto dal quale  intende muovere e ragionare l’edizione 2017 degli Incontri di cultura storico politica dell’Irse. Tre appuntamenti su nodi fondamentali sui quali interrogarsi per il futuro dell’Europa: il rapporto con la religione islamica, la mancanza di una vera opinione pubblica europea di un dialogo comune, la  questione delle migrazioni e il problema dei rifugiati. Sono temi caldi che verranno affrontati  confrontandosi con il punto di vista di tre giornalisti testimoni e ricercatori: Zouhir Louassini, Stefano Lamorgese, Nico Piro. L’approccio scelto è stato quello di coniugare e abbinare l’esperienza con la comunicazione: leggere il presente, nell’era dell’informazione totale, non può prescindere dalla dimensione insieme mediatica e culturale dei fenomeni. Ce lo dicono i dati sulla cosiddetta percezione dei problemi. Tutto ciò che genera paura risulta ingigantito dalla  rappresentazione degli eventi, da come questi rimbalzano e vengono amplificati dai media. La  sfida per ridare un avvenire di speranza all’Europa passa pure da qui: dalla capacità di far  prevalere la conoscenza sugli eccessivi allarmismi. Che questi siano interessati o inconsapevoli non fa poi grande differenza.
Roberto Reale coordinatore del Corso

 

Roberto Reale giornalista e scrittore. In Rai dal 1979. Caporedattore alla Rai del Veneto, vicedirettore del Tg3 Veneto. Successivamente vicedirettore di Rainews 24 dove cura Scenari l’Inchiesta Web, settimanale di approfondimento che, per la prima volta in Italia, propone un lavoro di indagine che sfrutta come fonte di inchiesta documenti e materiali presenti in Rete e negli archivi web. Si occupa di “fenomenologia” della comunicazione e dell’evoluzione dei media, degli effetti concreti che nuovi strumenti e tecnologie hanno sulla società con particolare attenzione ai temi legati a cittadinanza e democrazia. Attualmente docente a Padova al Master in Comunicazione delle Scienze e al Corso di Laurea Magistrale in Strategie di Comunicazione. Fra le sue pubblicazioni: Non sparate ai giornalisti. Iraq: la guerra che ha cambiato il modo di raccontare la guerra, Roma, Nutrimenti, 2003; Ultime Notizie. Indagine sulla crisi dell’informazione in Occidente. I rischi per la democrazia, Roma, Nutrimenti, 2005; Doppi Giochi. Pechino 2008. Le altre Olimpiadi contro la censura, per i diritti umani, Trento Edizioni Stella 2008.


Zouhir Louassini
editorialista di L’Osservatore Romano e giornalista Rai. Giornalista e scrittore. Dottore di ricerca in Studi Semitici (Università di  Granada, Spagna). Lavora a Rai News dal 2001. Visiting professor in varie università italiane e straniere. Ha collaborato con diversi quotidiani arabi, tra cui al-Hayat, Lakome e al-Alam. Collabora con Radio Medi1 (Marocco). Ha  pubblicato vari articoli sul mondo arabo in giornali e riviste spagnole (El Pais, Ideas-Afkar). Ha pubblicato Qatl al-Arabi (Uccidere l’arabo) e Fi Ahdhan  Condoleezza wa bidun khassaer fi al Arwah (En brazos de Condoleezza pero sin bajas), entrambi scritti in arabo e tradotti in spagnolo.

Stefano Lamorgese giornalista professionista, esperto di multimedialità,  docente universitario. Ha sviluppato una vasta esperienza nella produzione  editoriale multipiattaforma, autore televisivo, docente di sociologia del  pubblico, comunicazione e progettazione digitale. Attualmente lavora per  Report Rai 3. Iniziò a lavorare per la RaiTv nel 1990 al TG3, in seguito a Rai International e RaiNews24 dove con il collega Roberto Reale ha realizzato dal 2010 al 2013 Scenari l’Inchiesta Web, settimanale di approfondimento che,  per la prima volta in Italia, propone un lavoro di indagine che sfrutta come  fonte di inchiesta documenti e materiali presenti in Rete e negli archivi web. È docente presso il Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Ferrara. Ha  insegnato Sociologia e Linguaggio Giornalistico Multimediale nelle Università di Perugia e Urbino. Vicepresidente dell’Associazione “Amici di Roberto  Morrione”, organizzatore del Premio per il giornalismo investigativo. Tra le sue pubblicazioni: I signori di Roma, NewtonCompton 2015.

Nico Piro è giornalista dal 1989. Attualmente inviato della redazione esteri  del TG3. Negli anni si è occupato di aree di crisi e zone di guerra, in  particolare dell’Afghanistan ma anche di Georgia, Sierra Leone, Grecia.  Situazioni diverse: conflitti, epidemie, crisi economica. Nel 2008, con il collega Gianfranco Botta, tele-cineoperatore del Tg3, ha vinto il Premio Ilaria Alpi con un pezzo su una battaglia tra talebani e militari statunitensi nella valle di  Korengal. Nel 2007 lo speciale “Kabul, anno nuovo” (realizzato con Mario  Rossi, tele cineoperatore del Tg3) ha ricevuto la menzione speciale al Premio Anello Debole. Nel giugno del 2009 è stato assegnato il Premio Marco  Luchetta per il reportage “Un calcio alla fame” girato in Sierra Leone (con Mario Rossi). Nel novembre del 2009 ha ricevuto il Premio Paolo Frajese, per un servizio sulla strage del 17 settembre a Kabul, unico inviato Rai. Nel  marzo del 2010, per lo speciale “La Trappola” girato tra i profughi afghani in Grecia (con Mario Rossi) gli è stato assegnato il Premio Guido Carletti. Nel  2011 (con la redazione di 3D News) il premio Giancarlo Siani, per il racconto della storia di Angelo Vassallo, sindaco-pescatore ucciso dalla criminalità organizzata in provincia di Salerno. Il suo documentario, autoprodotto, “Killa Dizez – Vita e morte al tempo di Ebola”, del 2015 è stato proiettato in festival ed eventi in diversi paesi. Tra gli altri riconoscimenti ha ricevuto il premio  “Best Emerging Filmaker” al The African Film Festival di Dallas, Texas, nel luglio 2016.

Videointerviste a cura di Tommaso Fabi

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