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Il Diario di Anna Frank

Monodramma in musica di Grigory Frid
prima versione italiana assoluta, traduzione di Rino Alessi
consulenza musicale di Eddi De Nadai
nel 70° anniversario della morte di Anna Frank
e della fine della Seconda Guerra Mondiale

giovedì 22 ottobre 2015
Auditorium Concordia Pordenone


Clicca per vedere la videointervista al regista ROCC

 

Štefica Stipančević soprano

Irina Milivojević pianoforte
Dimitre Goueorguiev Ivanov contrabbasso
Tomaž Vouk percussioni

Aleksandar Spasić direttore

Rocc regia e scene
Jasmin Šehić lighting designer

Irina Milivojević maestro collaboratore
Tomaž Čibej direttore di scena

Nel 2012 “Il Diario di Anna Frank” di Grigory Frid fu l’opera di un compositore vivente più eseguita al mondo in assoluto.
Affidandoli ad una sola voce di soprano accompagnata da un piccolo ensemble strumentale, Frid trasforma i momenti salienti del tristemente famoso diario della ragazzina tedesca in ventuno episodi di fortissima valenza emozionale ed umana, rendendo più che mai coinvolgente la tragedia vissuta da Anna Frank, dalla sua famiglia e dall’intero popolo ebraico.
L’allestimento minimalista del Teatro sloveno intende realizzare proprio il piccolo spazio dove Anna rimase nascosta per due anni prima dell’arresto e della deportazione nel campo di concentramento dove morirà di tifo meno di un anno dopo.


Fotogalleria a cura di Gigi Cozzarin

Samuilovič Grigory Frid (22.9.1915 - 22.9.2012) proveniva da una famiglia di intellettuali ebrei: il padre era un giornalista musicale di fama, la madre pianista, diplomata al Conservatorio di San Pietroburgo. Nel 1935 divenne allievo del Conservatorio di Mosca e nel 1939, appena conclusi gli studi, fu chiamato al fronte.
Dopo la guerra, continuò gli studi lavorando come compositore per la radio. Nel 1965 fondò l’Associazione dei Giovani Compositori Sovietici. Ufficiosamente il sodalizio ha rappresentato tutta l’opera Sofija Gubajdulina, Edison Denisov e Alfred Šnitke. In questo periodo Frid inizia anche a dipingere, continuando l’attività di critico, saggista e compositore. Muore a Mosca nel giorno del suo 97 ° compleanno.
Grigory Frid fino al 1960 compone in uno stile tradizionale, seguendo i dettami del “realismo sovietico”, ma rivelando fin da giovane una squisita tecnica, il senso dello sviluppo polifonico e l’uso parsimonioso delle risorse musicali. In seguito si orienta decisamente verso la dodecafonia e le esperienze della seconda Scuola Viennese.
I punti più alti della sua produzione sono senz’altro l’opera in un atto Il Diario di Anna Frank (1969), e Le Lettere di Van Gogh (1975).
Nel Diario di Anna Frank, due sono i modelli cui si ispira: Pierrot Lunaire (1912) di Schoenberg e Histoire du soldat di Stravinsky (1918). La costruzione del linguaggio e l’uso delle risorse musicali è certamente di estrazione schoenberghiana, ma molto personale è il forte linguaggio espressivo, l’ambientazione atonale, una sorta di pittura realistica.
In questo lavoro dimostra grande abilità nell’uso di strutture tradizionali: la Passacaglia del n. 20 ne è dimostrazione.
Fin dall’inizio si annuncia il carattere angoscioso e apprensivo che dominerà l’intero lavoro della durata di circa un’ora. Come nel secondo monodramma Le lettere di Van Gogh, segue fedelmente il materiale documentario, cioè il testo del Diario originale, scritto nel rifugio segreto di Amsterdam,
dove i pensieri della ragazzina si accavallano,
tra lo sguardo rubato di un angolo di cielo blu, il suono del vicino campanile e le aspettative di un amore adolescenziale. La regia essenziale lascia l’interprete sola sulla scena, con i pochi oggetti di un probabile sottotetto. La voce vaga tra le pagine del diario immergendosi in emozioni e ruoli diversi, conflitti e paure, dipingendo i colori intensi di un dramma potente e trascinante.
Grigory Frid ha realizzato diverse strumentazioni del Diario di Anna Frank. La prima esecuzione avvenne nel 1972 (con grandi difficoltà provocate dalla censura sovietica) con il solo accompagnamento del pianoforte. La versione più eseguita è quella per 9 esecutori (flauto/ottavino, clarinetto, fagotto, tromba, pianoforte, violino, violoncello, contrabbasso e percussioni), andata in scena solo nel 1977. La versione adottata in questa esecuzione, pianoforte contrabbasso e percussioni, sempre originale dell’autore, realizza perfettamente l’ambiente raccolto ed essenziale, con atmosfere quasi cabarettistiche, in cui Anna rilegge i suoi ricordi e le sue emozioni.
Il Diario fu eseguito per la prima volta negli Stati Uniti nel 1978 e negli anni Novanta la traduzione inglese la portò al successo internazionale.
Il Teatro dell’Opera di Lubiana ne ha realizzato la prima esecuzione assoluta in lingua slovena e il Festival Internazionale di Musica Sacra la prima in lingua italiana.

Il soprano Štefica Stipančević ha studiato canto ripreso presso l’Accademia di Musica di Lubiana, dove si è laureata con lode nella classe del prof. Pia Brodnik. Nel 2012, sotto gli auspici dell’Accademia di Musica ha debuttato nel ruolo di Musica nell’Orfeo di Monteverdi, che è andato in scena al Teatro Nazionale dell’Opera di Lubiana. In seguito è divenuta membro del Teatro da Camera Sloveno, per il quale ha interpretato il ruolo di Zelmira nell’opera Der Betrogene Kadi di Gluck e il ruolo di Lucinda ne La Cecchina di Piccinni. Ha interpretato il ruolo della Donna di Trachis nella prima esecuzione assoluta dell’opera La Karneroika di Antonio Davide Pio con l’Orchestra Filarmonica Slovena. Al Teatro dell’Opera di Maribor ha interpretato lo Stabat Mater di Pergolesi sotto la direzione di Egon Mihajlović. Per la sua attività e le sue affermazioni nel 2013 ha ricevuto il Premio Prešeren dedicato ai migliori studenti dell’Accademia di Musica.

Aleksandar Spasić ha studiato direzione d’orchestra all’Accademia di Belgrado e all’Accademia di Lubiana, al Conservatorio di Roma e a San Pietroburgo. Presso l’Accademia di Lubiana si è anche diplomato in fagotto. Come direttore d’orchestra ha studiato in Weikersheim e Vienna.
Ha diretto musica sinfonica, da camera e corale ed è attivo come direttore artistico di progetti musicali e festival, collaborando alla realizzazione di prime esecuzioni di nuove composizioni.
Dal 1996 lavora come direttore assistente presso il Teatro Nazionale dell’Opera e del Balletto di Lubiana, dove realizzato innumerevoli spettacoli di opera e balletto. Nel 2011 ha ricevuto la Carta Gallus per l’eccellente attività nel campo della musica.

Rocc ha studiato Regia d’Opera presso l’Accademia Janáček di Brno e in seguito Scenografia alla Scuola Superiore di Arte e Design di Zurigo e di Offenbach am Main, Germania.
Come regista, scenografo e costumista ha già creato più di 30 spettacoli d’opera, ha collaborato con il Teatro Nazionale di Praga, Brno, Ostrava, Lubiana, Riga, con Opera Bergen in Norvegia e suoi lavori sono stati realizzati in vari festival internazionali. Nella stagione 2007/2008 è stato aiuto regista al Teatro di Maribor, nel 2008/2009 vice direttore artistico del Teatro dell’Opera Nazionale di Brno. Tra il 2009 e il 2011 è stato direttore artistico a Brno e negli anni 2011-2013 direttore artistico del Teatro dell’Opera di Praga. Nel novembre 2013 ha assunto la direzione artistica del Teatro dell’Opera e del Balletto di Lubiana. è attivo come docente di Arte Scenica e spesso membro di giuria in concorsi internazionali di canto.

 

Programma concerto

SCENA I
Preludio
Compleanno
Scuola
Discorso col padre
Chiamata della Gestapo

SCENA II
L’alloggio segreto (La campana della Westertor)
Alla finestra
Mi hanno detto
Disperazione
Ricordo
Sogno
Interludio

SCENA III
Duetto tra i coniugi Van Daan
Ladri
Recitativo
Penso a Peter
Sul fronte russo

SCENA IV
Razzia
Solitudine
Passacaglia
Finale


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